Palermo - Roma 3-1 14a giornata Campionato Serie A 2010/2011

Guarda Ugo! Piovono campioni Rosanero! E’ quasi Natale e a Palermo, non piove, non nevica, l’aria è squisitamente infuocata dallo scirocco e fioccano solo scarpette lucide pronte a correre come se avessero propulsori, conducendo la sfera verso la rete.
Posticipo di gran lusso in questa 14° giornata di campionato con due grandi protagoniste: la Roma che ha dimostrato in settimana di saper rimontare una partita che pareva persa guadagnandosi 3 punti nella classifica Champions e il Palermo, che vuole dare prova di personalità, di gioco continuo e creatività.
Trentamila al Renzo Barbera, tutti pronti a vedere queste aquile tinte di rosa e di nero volare in alto, sorpassare meritatamente in classifica i giallorossi e soffiare ancora sul collo dei campioni d’Italia.
All’inizio del big match il Palermo vacilla. La Roma punta i piedi e schiaccia nella propria metà campo gli avversari che temono un tragico epilogo. Riise prova un siluro di sinistro e per fortuna Sirigu è lucido e respinge con i pugni, poi Totti prova un’incursione e Menez calcia di nuovo verso la porta e ancora San Sirigu con i piedi spazza via.
Ma al ’19 ecco la prodezza. Complice forse il gesto scaramantico fatto con le mani nascoste sotto il tavolo in virtù di domande sulle rinomate prodezze, assistiamo ad un’azione degna di nota: Nocerino cede una palla filtrante a Ilicic che attende il momento perfetto per cucire una magica diagonale davanti la porta per Capitan Miccoli che con un eccelso controllo, di sx la mette dentro. Incantati.
Si va a bere “qualcosa di fresco” negli spogliatoi con l’attesa di un secondo tempo ricco di sorprese.
Scelta di centimetri per Rossi: cambia Muñoz per Goian. Il colore giallorosso si sbiadisce. Quando le aquile partono in contropiede fanno la differenza. Le avvisaglie di magie si hanno già nei primi minuti della ripresa con Pastore che intercetta una respinta di Juan e davanti la porta l’uscita di Julio Sergio confonde El Flaco: Bon Appétit! E poi ancora Miccoli e poi ancora un contropiede. Sciavuru ri gol. Balzaretti al ’16 naviga verso la porta da sinistra e crossa basso per Ilicic che spara un siluro imparabile. Cuoricini.
E ora che il Palermo è infervorato, quale migliore occasione per un “non c’è due senza tre”? tre minuti dopo il raddoppio, viene imbastito nuovo terzetto: Bovo chiede a Pastore di reggergli un attimo la palla per riottenerla attendendo l’arrivo di un operoso Nocerino che elegantemente mette dentro. E’ Tris.
Annebbiate le idee dei lupacchiotti, forate le difese, lucidi, intelligenti e muscolari, gli undici campioni galoppano verso la fine di questo incredibile match. Standing ovation per il Capitano che lascia il posto a Maccarone al ’26. Il tacchimetro ha un impennata. I virtuosismi e le giocate deliziose sono concesse. Il bottino è in cassaforte. Sfoggiare qualche numero ci sta. Ma la tensione ormai sta svanendo e Totti ne approfitta segnando una manciata di secondi prima del fischio di Brighi. Regalo.
E’ festa al Barbera. Felici di questa vittoria. Felici di aver portato a casa 4 vittorie in 5 partite. Felici ed eccitati per la prestazione. Oggi tutti, salvo l’atteggiamento un po’ calante di Pastore, hanno dato il meglio di se, dimostrato di avere la stoffa per essere dei campioni, di aver lavorato tanto con continuità e costanza e che forse la galoppata verso la TopFive della classifica adesso non è solo fantasia.
Il mio desiderio del “può fare di più” è stato esaudito: voto 9.
Adesso i punti in classifica sono 23. Un numero che nella smorfia de noiartri è anche simbolo del fattore C. Riusciranno i nostri eroi, magici “11” incantatori, con gambe, testa e fortuna ad espugnare lunedì il San Paolo affrontando il Napoli dell’ex Cavani? Palermo, liberi di…

Antonietta Tempio