[center][u][b]Palermo–Cagliari 0-0 1a Giornata Campionato Serie A 2010/2011[/b][/u][/center]

Finalmente ci siamo. Si riaccendono le luci al Renzo Barbera. Le domeniche cambiano di nuovo il loro volto. I protagonisti del campionato di serie A scendono in campo per regalarci un anno di emozioni.
Già, emozioni. Quelle che attendevamo scalpitanti davanti la TV o tra i 25 mila dello stadio e che si sono dissolte al 93’ con un punticino in cassaforte e con tante cose da rivedere e da aggiustare.
Il Palermo si presenta con un classico 4-3-1-2, Sirigu tra i pali, Bovo e il nuovo Muñoz al centro in difesa, Cassani e Balzaretti i cavalli delle fasce; centrocampo a 3, con Migliaccio, Nocerino e Kasami, e in attacco il “Triangolo delle Meraviglie” (così battezzato dopo la partita di andata di Europa League contro il Maribor) con Maccarone, Hernandez e dietro un libero Pastore.
Nel primo tempo molto Cagliari, la squadra è corta, la difesa fa bene il suo mestiere e ci regala molti brividi (Nenè al 15’ verso l’incrocio dei pali – Matri al 19’ punta il palo sx) ma per fortuna pecca davanti la porta.
Palermo in difficoltà soprattutto a centrocampo, forse per l’assenza forzata di Liverani (sarà davvero un regista?); insomma, pochi spunti e poche iniziative. Il “Triangolo delle Meraviglie” è ribattezzato “Dell’egoismo” per il troppo individualismo. Pastore ha molta libertà, a volte fa grandi cose, si smarca da tre con frizzante talento ma cede poco la palla, poco altruista. Non sono da meno Maccarone e Hernandez anche se il primo ci regala qualche castagna da fuori area e il secondo qualche raffinatezza davanti la porta. La verità è che quando giocano di coro, i tre fanno sul serio “meraviglie” anche se non ci regalano il gol.
Nel secondo tempo il Palermo è più lucido, subito un paio di occasioni (il tiro di Hernandez al 10’), molte più iniziative, qualche contropiede in più, leggermente più incisivi ma inconcludenti.
Tre cambi per il Cagliari (Acquafresca per Matri – Conti per Lazzari – Laner per Nainggolan) e due per il Palermo: Rigoni per Maccarone e (ottima sorpresa) Pinilla per Hernandez. Il nuovo acquisto sembra un gladiatore, fisicità e iniziativa, rischia in alcune occasioni tra cui un contatto in area temendo un cartellino (chi non risica non rosica!).
Bene Balzaretti e Cassani, volano sulle fasce, quelli su cui puoi contare; bene Migliaccio, si batte per la squadra, dimostra il suo talento e la sua tecnica; qualcosa da imparare ancora per Muñoz e Kasami.
Tutto sommato alla squadra do 6 (può fare di più).
Rammarico: si, i tre punti con squadre come il Cagliari alla portata del Palermo, e soprattutto in casa sono importantissimi, sono quelli che poi mancano a fine campionato.
Fortunatamente è ancora lungo e speriamo ci sia occasione di recuperare. Voltiamo pagina e impariamo a tenerci pronti, spirito e corpo, a giocare ogni tre giorni. Non deve essere un alibi per la stanchezza ma un imput a spingere di più, a migliorarsi e a dare il massimo per un anno di emozioni.