Juventus – Palermo 1-3 4a giornata Campionato Serie A 2010/2011

I guerrieri sono tornati. Hanno confezionato per benino un vassoio contenente 3 arancine bomba calde, caldissime. E Torino per ringraziarci del pensiero, ci regala 3 punti in classifica, e il volto dei Rosanero che tanto attendevamo di vedere, quello di una squadra che non molla, aggressiva e volitiva, giovane e briosa che ha voglia di dimostrare che di lei, L’aquila, La Vecchia Signora deve aver paura.
Inutile oggi scrivere la sintesi della partita. Oggi nessun modulo da analizzare, nessuna pagella dei singoli. Oggi esprimo il mio giudizio da tifosa, da chi sul divano attende scalpitante questo posticipo, col timore che “The President” all’indomani della gara, possa, deluso dalle sue aspettative, fare mosse false.
E invece…pronti via. Allo scadere dei 120 secondi giocati Pastore, El Flaco, ci regala una perla. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Non è un vero e proprio assedio ma le gambe giovani e forti fanno da protagoniste in campo: Pinilla, Bacinovic, Ilicic insieme a Javier sorprendono per la fantasia e il brio con cui inventano delle giocate super. Peccano un po’ di precisione sotto porta ma di sicuro esaltano i tifosi.
Al 17’ del secondo tempo ecco il raddoppio: Il serbo col suo cuoricino preso in prestito da Pato ci fa saltare in aria. Forse adesso è l’ora di credere sul serio che questo risultato possiamo portarlo a casa.
Juve a trazione anteriore: Del Neri inserisce Amauri, Iaquinta e Aquilani, che poco possono contro una difesa che dà ottimi cenni di miglioramento, grazie all’ausilio del centrocampo. Il Palermo però ha qualche difficoltà nello stare corto, nel verticalizzare (su questo dobbiamo ancora lavorare…una cosa per volta!) e soprattutto nel fare possesso palla. Poco fraseggio e qualche ingenuità.
Bovo ci regala una sorpresa. Batte una punizione cercata da Hernandez (sost. Pinilla) e sfonda la rete con un siluro: 3-0
Siamo già al 42’ del secondo tempo e forse i Rosa hanno perso la lucidità alla vista del tabellone. Lasciano da solo Motta che con un cross preciso, serve una palla a Iaquinta che segna di testa.
I 4 min di recupero passano in fretta e al triplice fischio di Orsato (qualcosa ci ha regalato ma ci ha puniti con troppi cartellini), possiamo esultare per la prima vittoria in Campionato, per aver espugnato la fortezza “CasaJuve” per la terza stagione di fila, e per avere dimostrato che il Palermo sa giocare un bel calcio.
Benissimo i “giuvinazzi”, soprattutto Pinilla. Schierato dal primo minuto e preferito ad Hernandez, dimostra di avere, oltre al talento, un’ottima prestanza fisica con ottimi spunti davanti la porta e di fare più possesso palla rispetto all’argentino.
Benissimo Pastore. Elegante e talentuoso, lo sapevamo già. Ora ne abbiamo conferma. Distrae la difesa della Juve, galoppa se ha praterie davanti a se, gioca a smarcarsi da 3 come fosse uno dei protagonisti di “Holly e Benji”, ma fa barba ai pali della porta e qualche volta, come sempre, pecca di egoismo negando cross altruisti per i compagni.
Bene i serbi. Non deludono le aspettative, fanno il loro mestiere e danno una mano alla difesa. Efficaci.
Bene Delio. Osa con sti ragazzi, ha capito la potenzialità dei singoli, ma bisogna ancora forgiarli per benino. Solo l’esperienza insegna.
Questo è quello che ci aspettavamo. Questo è quello che i tifosi vogliono vedere. Qualità, prestazioni, bel calcio, emozioni, sono i condimenti a cui non vogliamo rinunciare. Il Palermo sa e può regalarli e chissà se dopo le arancine stiamo iniziando a preparare un bel vassoio di cannoli.