Palermo - Lazio 0-1 9a giornata Campionato Serie A 2010/2011

Un cattivo risultato può essere un caso. Due possono essere la conferma che la “Pranzo-Partita” disturba l’animo e il corpo, sia degli spettatori che dei protagonisti.
Lasagne al ragù, un gol di Dias e meno tre punti in classifica regalano dejavù di partite indigeste (vedi Brescia - Palermo), della latitanza di “Miss Costanza” e di scolaretti con la mente in vacanza.
Doveva essere una domenica in cui le cose sarebbero cambiate, in cui i Rosanero avrebbero dimostrato di saper crescere, di soddisfare le aspettative e di tornare veri ed efficaci guerrieri. Le armi erano pronte, ma non abbiamo vinto nessuna battaglia. Amarezza. Già, perché a differenza di Udine, il Palermo ha giocato, ha creato numerose occasioni, ha retto per un po’ (almeno prima del gol) il ritmo della capolista, aggressiva e veloce e talvolta anche fortunata. Ma non è bastato.
E’ mancata la qualità in fase conclusiva e forse anche un po’ di lucidità. Vani i sacrifici per imbastire ottime ripartenze in cui l’obiettivo, spesso, non era la porta.
I contropiedi migliori sono nati quasi sempre dalla fascia sx (bene Balzaretti), rendendoli ahimè, prevedibili; la difesa ha dimostrato qualche falla di troppo prendendo sotto gamba i calci da fermo dai quali troppo spesso prendiamo gol.
Nei primi ’20 min di gioco il Palermo attacca, assedia l’area avversaria, non da tregua, Pastore ha addirittura il gol sulla scarpa già nei primi secondi di partita, ma il risveglio dei biancocelesti è in agguato; al ’27 del primo tempo matura una punizione battuta da Ledesma il cui tiro è colto da Dias che la infila sull’angolo sinistro della porta e trasforma il tabellone: 0 – 1
Allo scadere dei 45 min, un dubbio (e come sempre presunto) fallo di mano di Lichtsteiner su un cross di Balzaretti, scalda gli animi. A nulla servono le proteste: Donato dice no (che novità!)
Nella ripresa Hernandez da poco in campo al posto di un inesistente Ilicic, accusa un problema muscolare e lascia il posto a Maccarone che dovrebbe dare man forte a Pinilla e Pastore, ma che in realtà non entra neppure in partita.
Il Palermo ha perso lo sprint iniziale, la voglia di fare e di dimostrare, si perde per aver concesso spazi agli avversari.
A poco vale la doppia ammonizione di Biava. I Rosa non approfittano per nulla della superiorità numerica. La raffinatezza sotto porta continua a mancare a causa anche di un super Muslera, che ci ha messo il guantone troppe volte.
Salvo Pinilla, ormai un habituè della mia pagella: spinge fino agli ultimi secondi del match. Sfortunato.
Restano medesime le critiche delle giornate precedenti ed è per questo che non vale la pena sottolinearle; aggiungo solo che una media di due gare a settimana con gli stessi undici oltre ad renderci scontati, scredita una panchina che potrebbe offrirci delle sorprese se solo Rossi non la considerasse solo per necessità.
Amarezza. Amarezza di una tifosa che non vede la sua squadra decollare come meriterebbe e che per questo, oggi, ha perduto le parole.

Tempio Antonietta