Il Lunedì Rosa dei Rosanero - 8a Giornata
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Il Lunedì Rosa dei Rosanero - 8a Giornata
Udinese – Palermo 2-1 8a giornata Campionato Serie A 2010/2011
I fuori classe sono fuori legge. Latitanti.
Confusi da una nebbiolina leggera e fastidiosa, da rimembranze russe poco piacevoli, i giocatori del Palermo hanno oleato poco i meccanismi celebrali regalandoci una bocciatura all’esame di maturità.
Domenica dura ad Udine. Troppe emozioni incrociate: un ex allenatore, un Presidente friulano che al suo posto, allo stadio, spedisce moglie e figlia per non scontrarsi con i suoi 2 mezzi cuori, e soprattutto tanta voglia di rivalsa per i tre gol subiti in Europa League.
Continuità. Questo era il momento di dimostrare la costanza nella testa, nel gioco, e nelle gambe e invece il disordine (credo) emotivo dimostrato ieri, ancora una volta, sottolinea l’esigenza di rimboccarsi le maniche e ripartire con un nuovo volto, quello dell’umiltà (cfr. Nocerino).
Il Palermo scende in campo con lo stesso modulo ormai ridondante, con l’assenza di Bovo in difesa sostituito da Goian rientrato dopo l’infortunio, e con Pinilla unica punta con dietro Ilicic e Pastore; Udinese con un 4-3-1-2, Di Natale e Denis davanti con dietro Sanchez.
L’incontro inizia male. Continua peggio. Già nei primi minuti di gioco il Palermo è schiacciato nella propria metà campo; poco fraseggio, lentezza e prevedibilità. E per dare una prova di essere ingolfati al ‘9 min un fallo di Muñoz su Di Natale, in prossimità della bandierina, regala un calcio di punizione (presunto) da cui nasce il gol di Benatia.
Si soffre. Sulle fasce, in difesa, a centrocampo i cui componenti schiacciano i trequartisti e creano praterie su cui scorazzano allegramente omini bianconeri. Soffrono i terzini, soprattutto Cassani, poco reattivo, infastidito da Pasquale spara cross “telefonati” verso la porta avversaria e sbilenchi e imprecisi verso i compagni. Irriconoscibile. Nervosi gli Sloveni, soprattutto Bacinovic che si becca anche l’ammonizione. Pastore non vince un dribbling e si limita nelle sue fantasiose giocate di tacco le quali, avrebbero innervosito oltremodo Delio che lo avrebbe atteso con le briglie in mano ed una frusta. Meglio Pinilla. Ha dei buoni movimenti, dimostra raziocinio anche quando ha il raddoppio di marcatura ma paga per una squadra troppo lunga e spaesata.
Quasi per beffa, al ‘9 del secondo tempo Giannoccaro (uno dei tanti simpatici cervi) sfodera, in questa già fredda giornata friulana, come un ghiacciolo al limone, un bel cartellino giallo e concede un calcio di rigore per una leggera trattenuta di maglia di Cassani su Zapata. Incredula. Sul dischetto Di Natale, che non ha appetito, segna il gol del 2 a 0.
Al ’18 i ghiaccioli al limone diventano due per il difensore Coda, che viene espulso a seguito di un fallo duro su Pinilla in prossimità dell’area di rigore.
La superiorità numerica è solo sulla carta. Il Palermo fa comunque fatica e a nulla servono i cambi (Maccarone per Migliaccio e Hernandez per Muñoz) che dovrebbero rendere la squadra a trazione anteriore. La palla resta sempre e comunque fuori area e pochissime sono le azioni pericolose che si riescono a creare. Solo negli ultimi 10 min, i Rosanero si destano e ritornano e guadagnare qualche neurone. Ed è lì che salvo Pinilla, l’unico che prende la sufficienza nel mio pagellino: su un gran tiro di Nocerino, al ’38 del secondo tempo su respinta di Handanovic, di sx al volo segna il gol del 2 a 1.
Termina così questa 8a giornata di campionato, con tanta amarezza, col freno a mano tirato sulla fantasia dei tifosi e con tanto lavoro da fare. Una prestazione non degna delle possibilità della squadra, forse un’errata lettura della partita, forse eccessiva esaltazione per le prestazioni passate. Piedi per terra e umiltà. Questo è il segreto per la crescita, come gli stessi giocatori hanno affermato, e come io stessa sottolineo. Ostentare sicurezza e maturità porta alla sopravvalutazione di una squadra che ha ancora tanto da imparare e da raffinare. Il gioco in qualità e bellezza pecca in continuità, spesso in relazione alla taratura dell’avversario.
Chissà se strigliature, meno lusinghe, più freschezza fisica e mentale aiuterebbe a raggiungere questo fantastico miraggio chiamato costanza.
I fuori classe sono fuori legge. Latitanti.
Confusi da una nebbiolina leggera e fastidiosa, da rimembranze russe poco piacevoli, i giocatori del Palermo hanno oleato poco i meccanismi celebrali regalandoci una bocciatura all’esame di maturità.
Domenica dura ad Udine. Troppe emozioni incrociate: un ex allenatore, un Presidente friulano che al suo posto, allo stadio, spedisce moglie e figlia per non scontrarsi con i suoi 2 mezzi cuori, e soprattutto tanta voglia di rivalsa per i tre gol subiti in Europa League.
Continuità. Questo era il momento di dimostrare la costanza nella testa, nel gioco, e nelle gambe e invece il disordine (credo) emotivo dimostrato ieri, ancora una volta, sottolinea l’esigenza di rimboccarsi le maniche e ripartire con un nuovo volto, quello dell’umiltà (cfr. Nocerino).
Il Palermo scende in campo con lo stesso modulo ormai ridondante, con l’assenza di Bovo in difesa sostituito da Goian rientrato dopo l’infortunio, e con Pinilla unica punta con dietro Ilicic e Pastore; Udinese con un 4-3-1-2, Di Natale e Denis davanti con dietro Sanchez.
L’incontro inizia male. Continua peggio. Già nei primi minuti di gioco il Palermo è schiacciato nella propria metà campo; poco fraseggio, lentezza e prevedibilità. E per dare una prova di essere ingolfati al ‘9 min un fallo di Muñoz su Di Natale, in prossimità della bandierina, regala un calcio di punizione (presunto) da cui nasce il gol di Benatia.
Si soffre. Sulle fasce, in difesa, a centrocampo i cui componenti schiacciano i trequartisti e creano praterie su cui scorazzano allegramente omini bianconeri. Soffrono i terzini, soprattutto Cassani, poco reattivo, infastidito da Pasquale spara cross “telefonati” verso la porta avversaria e sbilenchi e imprecisi verso i compagni. Irriconoscibile. Nervosi gli Sloveni, soprattutto Bacinovic che si becca anche l’ammonizione. Pastore non vince un dribbling e si limita nelle sue fantasiose giocate di tacco le quali, avrebbero innervosito oltremodo Delio che lo avrebbe atteso con le briglie in mano ed una frusta. Meglio Pinilla. Ha dei buoni movimenti, dimostra raziocinio anche quando ha il raddoppio di marcatura ma paga per una squadra troppo lunga e spaesata.
Quasi per beffa, al ‘9 del secondo tempo Giannoccaro (uno dei tanti simpatici cervi) sfodera, in questa già fredda giornata friulana, come un ghiacciolo al limone, un bel cartellino giallo e concede un calcio di rigore per una leggera trattenuta di maglia di Cassani su Zapata. Incredula. Sul dischetto Di Natale, che non ha appetito, segna il gol del 2 a 0.
Al ’18 i ghiaccioli al limone diventano due per il difensore Coda, che viene espulso a seguito di un fallo duro su Pinilla in prossimità dell’area di rigore.
La superiorità numerica è solo sulla carta. Il Palermo fa comunque fatica e a nulla servono i cambi (Maccarone per Migliaccio e Hernandez per Muñoz) che dovrebbero rendere la squadra a trazione anteriore. La palla resta sempre e comunque fuori area e pochissime sono le azioni pericolose che si riescono a creare. Solo negli ultimi 10 min, i Rosanero si destano e ritornano e guadagnare qualche neurone. Ed è lì che salvo Pinilla, l’unico che prende la sufficienza nel mio pagellino: su un gran tiro di Nocerino, al ’38 del secondo tempo su respinta di Handanovic, di sx al volo segna il gol del 2 a 1.
Termina così questa 8a giornata di campionato, con tanta amarezza, col freno a mano tirato sulla fantasia dei tifosi e con tanto lavoro da fare. Una prestazione non degna delle possibilità della squadra, forse un’errata lettura della partita, forse eccessiva esaltazione per le prestazioni passate. Piedi per terra e umiltà. Questo è il segreto per la crescita, come gli stessi giocatori hanno affermato, e come io stessa sottolineo. Ostentare sicurezza e maturità porta alla sopravvalutazione di una squadra che ha ancora tanto da imparare e da raffinare. Il gioco in qualità e bellezza pecca in continuità, spesso in relazione alla taratura dell’avversario.
Chissà se strigliature, meno lusinghe, più freschezza fisica e mentale aiuterebbe a raggiungere questo fantastico miraggio chiamato costanza.
Ultima modifica di Supernelly il Mar Ott 26, 2010 5:07 pm - modificato 2 volte.
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Il Lunedì Rosa dei Rosanero - 8a Giornata :: Commenti
Re: Il Lunedì Rosa dei Rosanero - 8a Giornata
Supernelly ha scritto:Udinese – Palermo 2-1 8a giornata Campionato Serie A 2010/2011
Quasi per beffa, al ‘9 del secondo tempo Giannoccaro (uno dei tanti simpatici cervi) ........
Ai soliti complimenti per il tuo articolo preciso e puntuale unisco dei complimenti particolari per questa trovata...sto ancora ridendo....
Penna rossa ha scritto:Supernelly ha scritto:Udinese – Palermo 2-1 8a giornata Campionato Serie A 2010/2011
Quasi per beffa, al ‘9 del secondo tempo Giannoccaro (uno dei tanti simpatici cervi) ........Ai soliti complimenti per il tuo articolo preciso e puntuale unisco dei complimenti particolari per questa trovata...sto ancora ridendo....
Anch'io ancora rido: "A PARACULO!"
Grazie miei cari...dunque sono riuscita nel mio intento ho riso anch'io quando l'ho scritta....poca volgarità (cerco di essere professionale) ma con grande e chiaro significato...Vi ringrazio ancora per i complimenti immeritati....faccio del mio meglio in questo rude mondo maschile...
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