Palermo - Genoa 1-0 10a giornata Campionato Serie A 2010/2011

Provocazioni
Sfortuna, sofferenza e fatica. Porta a casa la vittoria il Palermo dopo un ciclo di quattro sconfitte consecutive tra Europa League e Campionato. Si aggiungono tre punti in classifica con un unico gol, e che sarebbero potuti essere molti di più se solo le sei occasioni di Pinilla (lo “spaccalegni”) si fossero trasformate in reali conclusioni.
Il temporale scatenatosi qualche ora prima del match, ha lasciato che al Renzo Barbera si accendessero un po’ di stelle che dimostrassero di illuminare la retta via, quella verso la vittoria.
Giusti apporti: elevata dinamicità con un eccelso Balzaretti. Nelle sue discese, gremite da innumerevoli spunti, cambia addirittura fascia un paio di volte volando senza indugio verso la porta; ottimi spunti e qualità tra le linee da Pastore e (anche se un po’ fuori forma) da Ilicic; ottimo e efficace terminale offensivo con il cileno Pinilla, dalla fisicità e cuore dirompente.
Annebbiate le teste genoane: dopo qualche tentativo di raggiungere la porta nei primi minuti di gioco con un tiro un po’ sbilenco del fischiatissimo ex Luca Toni, è guerra.
L’area avversaria è sotto continuo attacco dei rosanero, rendendosi temibili e forando con grande facilità la difesa rossoblu. Peccato che colpire i pali non assegni nessun punto.
E’ solo alla fine del primo tempo che una delle più belle azioni della giornata di campionato si trasforma in gol: dalla fascia sx un selvaggio Balzaretti crossa per Pastore che bendato dalla dea Fortuna, senza neppure girarsi, serve al buio e di tacco una palla dorata a Pinilla che la mette in rete al ’42. Incredibile.
La natura prevalentemente tattica del secondo tempo non ci regala le stesse emozioni del primo: Gasperini trasforma la squadra con qualche marcia in più in attacco, infoltendo la rosa dapprima con Veloso (al posto di Rudolf) e con Boakye e Destro poi. Il Genoa si fa così più veloce e intraprendente, dà filo da torcere alla difesa palermitana e riduce il lavoro di Eduardo e le incursioni in attacco dei rosanero, tanto da temere il pareggio in alcune occasioni.
Passo falso per Delio Rossi. Con un avversario a trazione anteriore manda in campo Goian al posto di Ilicic. Difesa a 5? Se Guidolin potesse dire la sua, pretenderebbe i diritti sul famoso catenaccio…
Boato al Renzo Barbera per un accigliato Miccoli che ritorna dopo il pesante infortunio dello scorso maggio, sostituendo Pinilla irrequieto per non aver centrato ancora lo specchio della porta. L’egoismo si paga. Come lo paga Pastore sostituito da Maccarone dopo aver dimostrato poca voglia di correre e di risalire, di peccare di leziosità ed edonismo. Umiltà e meno protagonismo.
Chissà se dietro a questo gruppo che ostenta compattezza e attaccamento alla maglia non si nasconda una tacita sommossa che squarcia gli spogliatoi, in cui chi aveva un “posto fisso” da titolare si vede messo in ombra da ragazzetti rampanti che avidamente sgomitano per entrare nelle grazie del presidente?
Strano che Rossi attinga sempre dalle stesse risorse per impostare la squadra e strano che senza una motivazione plausibile e dichiarata “l’amatissimo” Ds Sabatini abbandoni la nave proprio al rientro di qualche giocatore. Cacciato? Dimesso?...
Troppe creste nel pollaio, e i giovani sbarbatelli dovrebbero non bruciare le tappe, crescere e maturare, imparare dai grandi, da coloro per quali il posto non andrebbe invidiato…
Attenzione, perché il temporale a Palermo è ancora in agguato.

Tempio Antonietta